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Usare il microfono in modo efficace

A che serve e gli errori da evitare

Usare il microfono in modo efficace


Durante le presentazioni con molte persone e in sale ampie è richiesto spesso l'uso del microfono per amplificare la voce di chi parla. Ma come usarlo senza che prenda il sopravvento sullo speaker ed evitare errori comuni che fanno perdere l'attenzione del pubblico, se non addirittura infastidirlo?

Basta seguire questi semplici consigli per sfruttare il microfono in maniera efficace, senza che diventi un impaccio.

A cosa serve il microfono?

Prima di tutto è bene stabilire se il microfono serve veramente, infatti non è detto sia sempre necessario.

È sicuramente utile quando:

  • ci si trova in un'aula o sala grande, molto profonda dove non vi è una buona acustica. In questo caso è molto utile provare l'acustica, facendo un sopralluogo prima dell'evento e verificare eventualmente la disponibilità di un impianto di amplificazione della voce
  • l'uditorio è molto numeroso
  • lo speaker ha un abbassamento di voce per cui non riesce a raggiungere tutto il pubblico alla stessa intensità
Se si verifica una di queste evenienze, allora è necessario prevedere l'uso di un microfono che amplifichi la voce di chi parla, di modo tale che tutti i presenti possano sentirla in egual misura.

A seconda della disponibilità, si può usare il microfono gelato (a filo o a batteria), a stelo, soprattutto se si parla da un podio o da seduti dietro a un desk, microfono auricolare o radiomicrofono ad archetto o con clip da cravatta, che permettono ad entrambe le mani di essere libere di gesticolare.

I più diffusi sono sicuramente quello "gelato", con o senza fili, e a stelo, soprattutto utile quando si parla da una postazione fissa, come da un podio o da una cattedra; come si può immaginare sono anche quelli che richiedono maggior impegno da parte dello speaker.

Consigli per usare il microfono in modo efficace

Nel momento in cui si decide che è necessario l'uso del microfono, bisogna tenere presenti due regole:

  • Lo speaker deve dimenticare di averlo: l'unico scopo è quello di amplificare la voce, in modo da farla sentire come se si parlasse vicino all'orecchio delle persone, anche quelle più lontane
  • Le persone che ascoltano devono dimenticarsi della sua presenza, quindi non deve essere un elemento di disturbo visivo e uditivo.

Trovare il campo sonoro

Per provare la giusta distanza dal microfono, in modo tale che la voce non risuoni troppo metallica o troppo bassa, si può usare, per quel che riguarda il microfono gelato, il pollice come punto di riferimento: deve toccare la parte bassa della retìna, o della spugna a seconda del modello, che ricopre la testa del microfono. Il pollice così permette di mantenere il campo sonoro, una volta trovato quello giusto dopo un paio di prove, e di stabilire la giusta distanza dalla bocca.

In generale, per tutti i tipi di microfono, il labbro inferiore deve essere reso visibile, per impedire che impalli troppo la parte inferiore del volto.

Inoltre, la bocca non deve mai allontanarsi troppo per non perdere il campo sonoro e generare l'effetto di una "radio rotta" con la voce che va e che viene.

Particolare attenzione quindi bisogna porla quando si parla con un microfono a stelo o a gelato, soprattutto se non molto potente: se ci si muove in continuazione, girando la testa da ogni parte, ci si allontana e si perde il campo sonoro; se quindi si ha la necessità di rivolgersi ad un interlocutore al nostro fianco, bisognerà ruotare più che la testa, le spalle, di modo che la bocca rimanga davanti al microfono.

Gestire il microfono con naturalezza: errori da evitare

L'oratore dovrà imparare a tenere il microfono con disinvoltura ed evitare:

  • di stringerlo troppo: può capitare infatti che si scarichi il nervosismo su ciò che si tiene in mano; questo comporta però un irrigidimento del bicipite e conseguentemente di tutto il braccio, generando un maggior affaticamento durante il discorso; inoltre, per la tensione la mano si colora a chiazze bianche e rosse.
  • di avvolgere con la mano la parte inferiore: il microfono prende così il sopravvento sul viso, sarà troppo evidente al pubblico e anche difficile da gestire per lo speaker; per questo è bene prendere il pollice come riferimento (vedi sopra).
  • di avvolgere con la mano la parte superiore, rischiando di ostacolare l'amplificazione della voce.
  • di tenerlo sempre nella stessa mano: è necessario cambiare mano con scioltezza, stando attendi che la voce non esca dal campo sonoro. Bisogna quindi passarlo da una mano all'altra con discrezione (non in continuazione!), senza allontanarlo dalla bocca. Inoltre, la mano libera può gesticolare naturalmente, ma anche la mano con il microfono non rimane ferma: per non rimanere ingessata, può compiere leggeri movimenti circolari, avendo l'accortezza di non uscire dal campo sonoro.
  • se si parla con un microfono senza fili, controllare sempre che le batterie siano cariche e che ce ne siano di riserva, o prevedere uno che lo sostituisca permette di non interrompere bruscamente il proprio intervento e di non perdere troppo tempo

Conclusione sull'uso del microfono in modo efficace

Non basta prendere un microfono e iniziare a parlare, bisogna valutare l'ambiente, la platea e la tecnologia a disposizione.

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